Cronaca di un grande giorno
L’ASSOCIAZIONE DONA I TERRENI DEL SANTUARIO
ALL’ARCIDIOCESI DI CATANIA
nello spirito espresso in una lettera inviata da Rosario Toscano a un nostro associato e letta in occasione dell’assemblea totalitaria
Venerdì 13 aprile, alle ore 11,30, nei locali dell’Arcivescovado di Catania, è stato siglato da S.E. Mons.Salvatore Gristina, Arcivescovo Metropolita di Catania, e l’avv. Alfio Tomasello, legale rappresentante dell’Associazione "Comitato Regina Pacis", l’atto di donazione alla Curia di Catania dei terreni su cui ricade l’attuale Cappella, decretata Santuario Mariano Diocesano il 1° maggio del 2000 dall’allora Arcivescovo S.E. Mons. Luigi Bommarito, e sui quali dovrà sorgere il futuro Santuario. I suddetti terreni sono stati acquistati con le offerte delle migliaia dei fedeli provenienti da varie parti d’Italia e giunti in pellegrinaggio alla Roccia nell’arco di vent’anni.
Erano presenti Mons. Agatino Caruso, Vicario Generale, Padre Giuseppe Baturi, Vicario episcopale per gli Affari Economici, e molti appartenenti all’Associazione "Comitato Regina Pacis".
L’Arcivescovo ha espresso il suo compiacimento e ha ringraziato il "Comitato Regina Pacis" per il lavoro e l’impegno profuso in questi anni affermando che questo giorno rappresenta un punto di partenza per lo sviluppo del Santuario e per la diffusione del messaggio di Belpasso.
Ha infine nominato il nuovo Rettore del Santuario, Padre Giuseppe Longo.
L’incontro si è poi concluso con un ringraziamento alla B.V. Maria e con le foto di rito.
Riportiamo alcuni passi salienti dell’Atto di Donazione.
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3) - la donazione è fatta con l’unico intento che detti beni immobili siano destinati dall'Arcidiocesi alla promozione del culto della Madonna, alla cura dell’educazione religiosa e morale dei fedeli, con particolare attenzione alla diffusione della pietà mariana e del culto al Cuore Immacolato di Maria Regina della Pace, allo sviluppo di opere di apostolato e di carità per rispondere alle esigenze di culto dei pellegrini;
4) - di volere che detta donazione abbia a essere perfezionata irrevocabilmente, senza condizione ed onere alcuno a carico della donataria, volendosi rimettere per la migliore realizzazione degli intenti rappresentati alla volontà dell'Arcivescovo pro-tempore di Catania;
5) - con l’auspicio che sotto la direzione dell’Arcivescovo pro-tempore di Catania il Comitato possa partecipare alla vita del Santuario.
Tale evento è stato preceduto da un’assemblea totalitaria dell’Associazione "Comitato Regina Pacis" che si è tenuta il 7 febbraio scorso e nella quale i membri hanno votato all’unanimità per la donazione dei terreni del Santuario alla Curia arcivescovile in uno spirito di affidamento e di fedeltà alla Chiesa, anche in sintonia con i pensieri espressi da Rosario Toscano in una sua lettera inviata a un nostro socio che quel giorno ha voluto leggere agli altri associati, tutti presenti, che hanno poi espresso con un applauso il loro pieno consenso. Con il permesso del Padre spirituale del veggente pubblichiamo qui di seguito il testo.
La Redazione de "La Roccia di Belpasso"
Caro F........, sebbene da qualche anno ti scriva assai raramente per i motivi che sai, tuttavia in questa occasione, ossia quasi alla vigilia dell’assemblea che si terrà il 7 febbraio, non posso esimermi dal parteciparti qualche mio pensiero spirituale su come percepisco e vivo l’attesa di quel giorno. Molti non se ne rendono conto, ma quella è una data cruciale, è il preludio di un nuovo periodo per la Roccia di Belpasso, periodo in cui si darà modo al Messaggio di nostra Signora di Belpasso di poter entrare ufficialmente nella storia della Chiesa. Infatti, che già ci sia il Santuario è senza dubbio un bene, ma sarebbe un bene ancora più grande se questo Santuario avesse un suo fondamento su una storia, su un evento riconosciuto come proveniente dall’Alto, e soprattutto su una sua particolare spiritualità che scaturisce da quella sorgente, il Cuore Immacolato della Regina della Pace, che ci porta e ci fa gustare l’Amore divino (cfr. Benedetto XVI, Deus Charitas est, 42), cosicché prendendo il largo possiamo proclamare al mondo, tanto assetato (cfr. ibid.), le meraviglie di questo Amore che dà Pace. Sì, caro F........, è come se la B. V. Maria ci ripetesse continuamente e ci facesse sperimentare quello che canta il salmista: "Gustate e vedete come è buono il Signore" (Sal 34). Ma ciò presuppone uno spirito di consegna totale, uno spirito di affidamento alla volontà e alla bontà del Signore, poiché ciò che si assaggia con riserve non si può né gustare né conoscere fino in fondo, sarebbe come alterato dalla propria individualità. Sebbene da lontano, con un medesimo spirito di affidamento vivo sin d’ora la giornata del 7 febbraio: in quell’occasione, infatti, non si compirà soltanto un atto formale, ma si darà avvio a una consegna non solo di beni materiali ma anche e soprattutto di beni spirituali a Santa Madre Chiesa, è come se questi si mettessero in comune e a disposizione di tutta la Chiesa cattolica, cioè universale, e, nella persona del nostro Arcivescovo, quale rappresentante di nostro Signore, ci si consegnasse all’amorevole volontà di Dio, affinché tutti possano beneficiare al meglio dei Suoi doni, come avveniva alle origini della Chiesa stessa, secondo la testimonianza degli Atti degli Apostoli: "La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune" (At 4,32). Da qui si deduce che è necessario un altro presupposto essenziale: poiché noi tutti siamo e formiamo l’unico corpo di Cristo è inconcepibile che ci si affidi a Dio, ci si consegni alla Sua Volontà, si mettano i propri beni a disposizione della comunità dei credenti e nel contempo ci siano cuori divisi e sentimenti contrastanti. Il corpo non solo sarebbe diviso in se stesso, ma sarebbe pure separato dal capo, che è Cristo, il quale è venuto nel mondo per compiere la Volontà del Padre (cfr. Gv 6,38), e per i meriti di Gesù Cristo la volontà del Padre - come afferma S. Paolo - è la nostra santificazione (1 Ts 4,3). Se ci fosse tale separazione nessuno godrebbe un solo beneficio, infatti, come insegna lo stesso S. Paolo nella Lettera ai Galati (cfr. Gal 5,18), la gelosia, il dissenso, l’inimicizia, la discordia, la divisione, l’invidia e la faziosità non sono frutto dello spirito di Dio, ma frutto della legge della carne, e poco oltre ammonisce: "Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato" (Gal 6,7). È comprensibile, l’associazione ha cercato di assicurarsi che tutto quello che dona non vada sprecato né disperso, ma al di là della precauzione umana del tutto legittima, è lodevole che esprima ancora il senso di fiducia e di fede nella volontà di Dio, il quale nei suoi imperscrutabili disegni ha scelto determinati suoi Pastori sulla terra. Perciò, laddove l’associazione ha cercato di prendere delle precauzioni - certamente non per proprio tornaconto ma per servire meglio nostra Signora e il buon Dio - nel frattempo è lodevole che voglia significare che donando alla Curia arcivescovile, nella persona del Vescovo, sta deponendo tutto nelle stesse mani di Dio e sta agendo come un corpo unito al suo capo, consapevole che, come dice ancora S. Paolo, "non c’è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio" (Rm 13,1). E ancora, nella Lettera agli Efesini: "È lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri" (Ef 4,11). Tutto quanto è accaduto da un anno a questa parte, dunque, come si può paragonare? Si può paragonare a un incontro fra due amici dove ognuno dei due compie dei passi verso l’altro per abbracciarsi più o meno a metà strada. Nei mesi scorsi è avvenuto proprio questo: ci si è parlati e si è discusso per venirsi incontro e per trovare la migliore soluzione per il fine comune di onorare la B. V. Maria e dar maggior gloria a Dio. Il risultato ora può dirsi felice. A tal fine, l’associazione ha il dovere, e direi la vocazione e la missione, di essere un cuor solo e un’anima sola, proprio perché è nata sotto la protezione e in onore di Colei che nel Suo Cuore Immacolato mostra il Suo "essere indiviso" e, a motivo di ciò, apportatrice di Pace e Regina consocia di Cristo Signore, principe della Pace e nostra Pace (cfr. Ef 2,14 e ssg). Ciò può avvenire soprattutto se si è "assidui e concordi nella preghiera... insieme con Maria, la Madre di Gesù" (At 1,14): è evidentemente il principale fondamento su cui i primi cristiani si basavano giacché gli Atti degli Apostoli ce lo riferiscono sin dalle prime battute del primo capitolo.Parimenti, l’associazione ha il medesimo mandato di essere unanime con il proprio Pastore, cosicché si possa servire meglio la nostra Madre e Regina, e con Lei, in Lei e per Lei, ancella del Signore, cantare nel Magnificat le meraviglie di Dio e rendergli sempre più onore, gloria e rendimento di grazie. Quanto bene ne verrebbe per la stessa associazione e per tutta la Chiesa! Così si diventa davvero cooperatori della Verità nella Carità e dunque collaboratori nell’edificazione della Pace di Cristo per mezzo di Maria! Se ragionando per assurdo così non fosse, si guarderebbe con sospetto e si metterebbe in discussione non solo l’associazione, non solo la storia della Roccia di Belpasso, ma anche coloro che lì si recano. Che dire poi di quanto si contristerebbe nostra Signora? Pertanto nella mia preghiera applico l’intenzione che si mantenga e si accresca la pace e la concordia per tutti, e la depongo e racchiudo nell’amabile Cuore Immacolato della Regina della Pace, affinché nel fuoco del divino Amore, di cui arde, tutto trasformi, tutto plasmi, tutto rinnovi nelle anime, per il bene presente e futuro dei suoi figli e della Chiesa. Ti saluto con affetto. Nel Cuore Immacolato di Maria, Regina della Pace Rosario Catania, 1 febbraio 2007 |
S.E. Mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo Metropolita di Catania, esprime all'avv. Alfio Tomasello, Presidente dell'Associazione "Comitato Regina Pacis", il suo compiacimento |
L'Arcivescovo presenta il nuovo Rettore |
L'Arcivescovo con Mons. Caruso, Padre Baturi e alcuni membri dell'Associazione "Comitato Regina Pacis". |
Padre Giuseppe Longo, E’ stato ordinato sacerdote il 6 luglio 2005, ha studiato a Roma Teologia Pastorale con specializzazione in Teologia della Comunicazione alla Pontificia Università Lateranense. E’ stato nominato Direttore dell'Ufficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi di Catania.. In data 13 aprile 2007 è stato nominato Rettore del Santuario "Cuore Immacolato di Maria, Regina della Pace". |